31 Marzo 2017

Le imprese e i professionisti che hanno dichiarato un volume d’affari inferiore rispetto ai dati comunicati dai propri clienti potranno regolarizzare tramite ravvedimento operoso. Sono in partenza oltre 28mila alert preventivi per segnalare anomalie emerse incrociando i dati forniti attraverso lo spesometro con quelli indicati in dichiarazione dai contribuenti. Con provvedimento del 24 marzo 2017, l’Agenzia delle Entrate detta le modalità con cui sono messe a disposizione tali informazioni, utili a sanare eventuali irregolarità e, di conseguenza, a evitare controlli. L’operazione segue quella, analoga, messa in campo a dicembre dello scorso anno e relativa alle operazioni Iva del 2013, a partire dal prossimo mese di aprile, inizieranno i controlli per quanti non hanno dato seguito agli inviti dell’Agenzia. Nuove e avanzate forme di comunicazione, quindi, tra Amministrazione fiscale e contribuente, per stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili. Il contribuente, dunque, sono rese disponibili le informazioni per valutare la correttezza dei dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e per consentirgli di fornire le giustificazioni alle presunte anomalie. Ovvero di porre rimedio agli eventuali errori od omissioni, mediante l’istituto del ravvedimento operoso.

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Modificato: 31 Marzo 2017