20 Ottobre 2017

Cerchiamo ora di delineare una visione generale del provvedimento attraverso il comunicato emesso dall’ufficio stampa del Consiglio dei ministri: “In considerazione del miglioramento del quadro economico, ottenuto grazie alle riforme avviate dal 2014 e portate a compimento nell’arco della legislatura e all’impegno di famiglie e imprese, e del contesto internazionale favorevole, il Governo ha approvato una manovra indirizzata da un lato al rispetto degli impegni di bilancio presi con la Commissione europea – la correzione del disavanzo strutturale dello 0,3% e il calo del deficit in rapporto al Pil all’1,6% – e dall’altro al rafforzamento di una crescita sostenibile e inclusiva, con la mobilitazione di risorse per il 2018 per circa 20,4 miliardi di euro. Le coperture, in termini di efficientamento di spesa e maggiori entrate derivanti in gran parte dal contrasto all’evasione, ammontano a circa 9,5 miliardi, mentre 10,9 miliardi rappresentano l’effetto netto espansivo della manovra, che interesserà in particolare le aree meno avanzate del Paese. Tra le voci principali della Manovra, si conferma la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per un totale di 15,7 miliardi. Si eviterà quindi per il 2018 l’aumento delle aliquote Iva e delle accise. Gli altri interventi prevedono per il prossimo anno 300 milioni di investimenti pubblici aggiuntivi, che diventano 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020. Per le politiche a favore dei giovani (essenzialmente la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni con i contratti a tutele crescenti) sono previsti circa 300 milioni che salgono a 800 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Un’attenzione particolare è riservata alle misure di lotta alla povertà, con il reddito di inclusione che viene potenziato di complessivi 300 milioni per il 2018, cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a legislazione vigente. Si potenzia, infine, il contrasto all’evasione fiscale, con l’implementazione di misure già sperimentate, come la fatturazione elettronica e lo split payment (la cui estensione è prevista del decreto fiscale già approvato dal Consiglio dei ministri)”.

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Modificato: 20 Ottobre 2017