1 Dicembre 2017

Il 29 novembre è’ stato sottoscritto, presso la sala conferenze stampa della Camera dei Deputati, il memorandum di intesa tra l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) ed il Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili (CNDCEC). L’accordo prevede un impegno comune per la promozione della microfinanza come strumento di welfare sostenibile e di inclusione finanziaria e intende avviare una fattiva collaborazione per la diffusione dello strumento del microcredito per la lotta alla povertà e all’esclusione finanziaria. “Questo accordo – spiega il presidente ENM, Mario Baccini – segue l’indirizzo voluto dalle Nazioni Unite per la promozione dello strumento microfinanziario per la lotta alle povertà e all’esclusione sociale e finanziaria che presuppone il recupero di quei cittadini comunemente definiti ‘non bancabili’ attraverso un programma di microcredito. Per loro questo strumento è oggi è una delle ultime speranze per reimmettersi nel circuito contributivo e per sviluppare la propria idea d’impresa con il sostegno della mano pubblica senza dover concedere garanzie reali. La sigla di questo accordo con i Dottori commercialisti e gli esperti contabili rende più efficace la qualità dei servizi offerti alla persona, servizi che sostanziano la microfinanza e il microcredito nel processo attuativo dell’economia sociale e di mercato”. “Quello del microcredito – afferma il presidente del Cndcec, Massimo Miani – è un tema molto importante per il Paese, ancora non del tutto fuori dalla lunga crisi economica che lo ha colpito ormai dieci anni fa. Specie per i soggetti più piccoli e più deboli, l’accesso al credito resta un problema molto presente. L’accordo che sottoscriviamo oggi è dunque strategico: le competenze professionali dei commercialisti li rendono soggetti centrali sia nella fase di concessione del credito, sia in quella successiva di monitoraggio e tutoraggio. Con questo protocollo ci impegniamo a promuovere questa attività professionale sia presso i nostri clienti che presso i nostri iscritti. Oltre che attività dalle importanti ricadute sociali, questo può essere infatti un nuovo, importante filone di attività professionale, specie per i nostri giovani colleghi”.

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Modificato: 1 Dicembre 2017