17 Marzo 2017

In via preliminare si evidenzia come il D.M. 20/05/2015 ha previsto la possibilità di procedere ad un calcolo del FCDE semplificato, dando la possibilità agli enti locali di rendere graduale la quota accantonata nel risultato di amministrazione per il FCDE (fino al conto consuntivo 2018), determinando l’importo nel modo seguente:

+ FCDE nel risultato di amministrazione al 1° gennaio dell’esercizio cui il rendiconto si riferisce

– gli utilizzi del fondo crediti di dubbia esigibilità effettuati per la cancellazione o lo stralcio dei crediti

+ l’importo definitivamente accantonato nel bilancio di previsione per il Fondo crediti di dubbia esigibilità, nell’esercizio cui il rendiconto si riferisce.

I principi contabili precisano come tale calcolo semplificato, sia possibile effettuarlo solo a seguito della situazione finanziaria complessiva dell’ente evitando di rinviare oneri all’esercizio 2019, ciò che impone in ogni caso all’ente di verificare la congruità del citato valore con quello risultante dal calcolo semplificato. Nella realtà, nella maggioranza degli enti, la formazione dei residui non assumono un andamento stabile, ma spesso la formazione è superiore, ciò che determina un calcolo di coerenza che si allontana dal dato reale. In modo speculare a tale andamento, non può non essere considerato l’accantonamento nel bilancio di previsione, il cui importo è destinato a crescere di anno in anno, ad iniziare dall’annualità 2015 (pari ad 1/5 della media sui 5 anni). Tale calcolo prevede, infatti, di inserire progressivamente gli incassi solo in conto competenza, ossia senza la possibilità che i residui incassati possano favorire il finanziamento del proprio bilancio. Tale FCDE nei bilanci di previsione è, pertanto, votato a crescere per raggiungere nel bilancio 2021 il solo calcolo dei soli incassi in conto competenza, aumentando sempre di più i vincoli sul bilancio e riducendo indirettamente la spesa degli enti locali, già alle prese con risorse decrescenti trasferite dallo Stato e con il blocco delle proprie tariffe tributarie. Il maggior effetto si avrà sulla TARI, dove le percentuali di incasso in conto competenza sono le più basse, mentre le spese riferite alla raccolta e conferimento sono tutte esigibili. In altri termini più è alto il peso della spesa nei comuni per la raccolta e conferimento, più si avrà contrazione delle altre spese per poter finanziare l’evasione o il mancato pagamento del tributo.

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Modificato: 17 Marzo 2017